NOSTALGIA
Non è quello che dici che fa male
e non è quello che fai che mi spaventa.
Ho paura di quello che tu pensi.
Se gli occhi tuoi di vetro
hanno mai assaporato
il bacio di una mamma,
il sapore di un sorriso
che non ti inganna.
Io non lo so.
So soltanto che ti piango.
Ora che tu non ci sei,
ora che io ti vorrei.
La dolcezza che non hai avuto,
la dolcezza che non hai dato.
Le carezze sognate,
le carezze negate.
I lividi sul corpo da una mano
già segnata
dal dolore e dal livore.
Una notte di rabbia e di vino, sai,
rimane a lungo nel cuore di un bambino.
Eppure, mi manchi.
Ora che non ci sei,
ora che ti vorrei.
Ora che il tempo ha raso al suolo
le inquietudini del cuore
Ora che il mondo ha smesso di dirti parole.
Ora che il cielo ride
ed è tornato a splendere il sole.
Sai, è la speranza in fondo che consola.
Menzione d’onore alla prima edizione del premio internazionale di poesia sociale “I diversi versi” organizzato dalla Poetessa Milena Cicatiello.
MOTIVAZIONE:
La lirica si contraddistingue per lo slancio di tenerezza e la commovente compassione che muove l’animo della poetessa verso la ricerca di un bene assoluto, rispetto al quale ogni essere umano viene concepito come esperienza a se stante e le vittime, superata l’atavica distinzione tra giusto e ingiusto, cantano l’amore ai carnefici, vittime, a loro volta, di altri carnefici. “Il tempo rade al suolo le inquietudini del cuore”, rimargina ferite, rimescola le carte di un destino già segnato, fino a riconciliare, nel perdono che non cede al rancore , lo sguardo dell’uomo che uccide e di quello che muore.
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