Mare (poesia)

Avari roseti nel bianco del mattino di maggio

trasudante di rugiada e di odori acri e soffocanti.

La vecchia si tira lo scialle:

“Comunque, fa ancora un po’ freddo!”

Il marito sorride e ripensa alla pelle che un tempo profumava di

verde e di more.

Il gatto si annoia, la rondine percorre roteanti spazi,

sul balcone il basilico effonde l’arome dell’estate alle soglie.

Io mi guardo allo specchio,

un soffio negli occhi, la finestra è già aperta.

Il mare, il mio mare:

immenso amante che mi avvolgi in teneri abbracci.

Ho paura di te,

dei miei sogni e della notte negli abissi profondi.

Ho paura di te,

del tuo sguardo di ghiaccio.

Il mare, il mio mare:

tenero amante che mi stringi nell’oblio della vita che passa.

Ho paura di te,

delle tue mani di rabbia e dei tuoi turbini d’odio.

Ho paura di te,

del tuo cuore inquieto e mutevole.

Il mare, il mio mare:

unico amante che mi prendi nel silenzio del sole che muore.

Il mare, il mio mare:

la passione segreta di un cuore che tace.

La finestra…si chiude sui rumori del giorno…

La vecchia si tira lo scialle.

Anch’io ho un po’ freddo. Mi guardo allo specchio e mi dico:

Domani.

Il mio mare mi aspetta!

 

Tratta da Versi di vita, Montedit Milano, ottobre 2000,
Primo classificato, medaglia d’oro “Premio Natale agropolese , 2000)

 

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Persone foto creata da frimufilms – it.freepik.com

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