La nebbia muta il senno, allorché
il pianto vive, esperto di cure amare
e il sangue sgorga muto e vien
tratto a fiotti dal cuore infante.
Isole lente in oceani silenziosi
si accostano e si fissano negli occhi
assolati del tempo, che ferma invano
i suoi raggi al limitar della notte.
Tutto sembra perdersi,
colorarsi di infinito strazio.
Tu guardi il vuoto.
Scosceso limite al termine di un passo,
che ha percorso vie di solitudine
e sentieri di libertà.
Da: Versi di vita, Montedit editore,2000
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